domenica 20 aprile 2014

Galline stitiche e intellettuali

Intellettualoide stitico di Centro per le questione etiche, di sinistra per quelle popolari e comunitarie di destra per l'orgoglio dei Marò

Galline   
intellettuali 
stitiche
         di Matteo Tassinari
Oggi come oggi, ieri come ieri, domani come domani, non sono mai mancate così tanto le ova. E' ormai sotto gli occhi di tutti, ma nessuno lo dice. Poche volte nella storia c'è stato così bisogno di una minore smitizzazione di certe pseudo verità filosofanti che riescono ad amareggiare la vita di tutti imbottendoci la testa d'idiozie, non aventi reali sfoci nelle realtà umane, ma solo in un mondo astratto costituito da orgasmi mentali, eccitazioni e voluttà immaginarie di arguti e sapienti luminari, allontanandoci così dall'unica dimensione intelligente per trascorrere il brevissimo periodo della nostra esistenza con levità e digeribilità. Perché? Perché non ci sono le "ova". L'ho già scritto!


 I Bloggers? 
Brava gente
Leggerezza

La  leggerezza
che   porta
alla felicità ci serve pari al pane che si mangia e ci si sfama. Ch'impone i suoi progetti, calcoli, pianificazioni, prospetti, idee. Noiosi come la forfora, bavosi come il nozionismo, avidi d’intelletto da gallina stitica, da poche uova, due o tre al massimo. All'anno. Basta provare. Senza aver paura di probabili saette divine. Io mi sto divertendo a scrivere queste “Stupidate”, questo è l'importante e vorrei che lo sappiate. Si, ho avuto questa insana voglia o desiderio e ho conosciuto bella gente, forte, dolce, scema, incasinata, malata, come se piovessero rane. I Blogeers? Suvvia, brava gente. Tutti onesti lavoratori, del braccio e della mente. Gente che pensa ai propri figlioli, chi se li dimentica in macchina (che gogna dev'essere?), chi li vuole stile Gf, chi li lascia in pace. Pochi.
E di moda il doppio, nell'era tripla


Il nuovo Comunista
di        destra
E' buono.  Silenzioso. Dove lo metti, lui sta. Come il deumidificatore De Longhi. Silenzioso, facile da usare. Comunque agisca, l'intellettuale di destra sbaglia, per quello pensa solo. Fa sempre il bravo come le Santanchè, da sola riesce in un'impresa spettacolare, ricordandoci a tutti i Fratelli Marx. Eppure il problema più ci si prende sul serio, più è acuto ogni nostro dolore, ogni nostra sconfitta. L'ego, rimpicciolire l'ego è il punto da perseguire. Ogni volta che ne avremo il bisogno, sarà molto più facile rialzarci da terra.  Bisogna portar pazienza, è un uomo la cui mente contempla sé stessa. Qualcuno era proprio di sinistra, tipo Gaber, qualcun altro, dico io, lo divenne. Per opposizione all’anticomunismo immaginato dal matto d'Arcore.

Il Centro è...
   Intellettuali   di
   destra e politici
sono chiamati a recitare il gioco delle parti. C’è il comunista, meglio se dice cose non di sinistra e quello di destra, però di una destra che si annuncia bene, quindi falsa. C’è lo scienziato ateo, lo psicanalista e il criminologo, il sensitivo, il presunto assassino, la soubrette che sa dire il suo bla, bla, bla, il prete di strada, persino il Papa (nella persona di Giovanni Paolo II, intervenuto da Bruno Vespa a Porta a Porta), se serve c’è pure la prostituta o escort e il trans che va a donne, c'è la troietta di regime, manca solo uno come Ghedini (o Dracula) ma si sa, a lui piace tirar tardi. Arriverà.
Per i palati forti, certa Tv, trova anche perversi individui che mantengono rapporti sessuali con animali. E trovo noiosi chi dice: "Oggi come oggi, non ci sono più limiti". In ogni caso risponderei: "Anche ieri come ieri, la perversione esisteva, solo che era silente". Il padre che stuprava la figlia di 15 anni, per 3 anni, dopo cena in uno sperduto paesino come un cuculo di cui ora non ricordo il nome ma era in Sicilia nel 1990, non è una mia invenzione e neppure di Stone o Tarantino. Ho detto cuculo, ma non sono balbuziente.
MCS (Maurizio Costanzo Show),
non Movimento Cinque Stelle


La moviola     del
Talk     Show


La Tv    ha bisogno
dell'esecrabile
Dell’energia animale, elettrica e fantasmagorica di questa Tv, fece un’efficace autopsia il sociologo Gianni Faenza, nel romanzo “Talk Show e dintorni”. Una violenta quanto pungente parodia del Maurizio Costanzo Show, visto con occhi assai critici per gli effetti nefasti che avrebbe prodotto il popolare programma al pubblico e che tutte le sere ha condotto per 30anni.
Il romanzo è una moviola di battute, meccanismi e interazioni tra il presentatore, i suoi ospiti e il pubblico, in sala e a casa. In particolare, la casa dove il padre del protagonista ha attirato il figlio:La Tv di chiacchiera - scrive Aldo Grasso sul Corriere nella lusinghiera recensione - è prigioniera di un circolo vizioso. Vive sulla esecrazione, ma ha continuamente bisogno dell'esecrabile, non può permettersi di cambiare le cose, trasformarle, modificarle”. Molti si salveranno dal dramma tronfi d'intelligenza inseguitrice, seppur io sono più veloce e sia chiaro che il brigante e ladro di poesie l'avrà sempre vinta. Perché sono così certo di quanto scrivo? Perché in un Paese dove la più grande attrattiva della televisione, è che avvince senza pretendere nulla perché chiunque è immenso nelle sue calamità.
Uccidono farfalle per prevenire uragani
L’opinione pubblica non ne può più, perché un sorriso costa meno della corrente elettrica, ma dà più luce in quanto l'istruzione rimane obbligatoria, mentre l'ignoranza, invece, è facoltativa, come certe persone non le incontri per caso ma per sfiga. La chiamano la legge di Ciro Sandra Milo, che narra: "Ci sono tre costanti nella mia vita: la noia, la sfiga ed i deficienti".
In questo caso è bene sapere che è meglio non discutere con le persone stupide, perché certamente ti porteranno al loro livello e poi ti stramazzeranno a terra rovinato con l'esperienza. Quando si parla di Tv, tutti la schifano, fateci caso. Ma forse bisogna che continui per sempre a non poterne più. Per moltissimi umani, è l’unica eternità che possono permettersi su questa avara crosta di fetta terrestre. Epperò bisogna che ci sia qualcuno che denunci, denunci, denunci, e ancora, in modo che s’alzi un giusto polverone e affinché tutto rimanga come prima, basta che si denunci e si ridenunci. 
Persona nota e squisita per la pacatezza nell'esposizione delle sue ("tesi"?) Marito invidiabile, padre esemplare. Una bella famiglia, a cominciare dal cognome dai sapori di gadget romagnoli nella cripta
in quel di Predappio custodita da Fans del Duce
La meta-narrazione
del Talk show
Circondati

       La televisione
è spesso
fatta di fratture, litigi, divorzi che rappresentano una meta-narrazione. Integra gli apocalittici, tollera tutto, nel rispetto delle regole o nella spettacolarizzazione dell’effrazione. Nell’epoca dei reality e delle Santanchè, dove la sovversione di gerarchie sociali e spettacolari, non solo linguistiche, sono all'ordine del giorno. Allora diventa atroce il momento in cui capisci che domani è oggi. "Bisogna essere molto forti per amare la solitudine, o molto sfortunati", scriveva in un elzeviro in prima pagina del Corriere Pier Paolo Pasolini. 
Piccolino... direi, Achille Bonito Oliva! Cosa avete capito? Dai, è basso





Si dice che ci sia 
Una voce fuori dal coro. Infatti non "canta", quindi non conta, in nessun giornale di preciso (questo, tengo precisare, per i tanti trinariciuti in cerca dello minuzia per criticare e cancellare, abbruttire l'intero articolo e non post. Non vuol dire con questo che chi scrive, pure sul "Financial Times", sei un figo della miseria, per carità. In realtà sono autentici bordelli le redazioni, oscillando tra scritture balenanti in Rete o sul fascicolo del Quotidiano Nazionale, un luogo infame), ma questo potrebbe anche essere perché nessuno lo cerca. 

Ormai è abitudine: tutti i giorni quella “cattiva maestra televisione” ci mette in relazione con eventi di cronaca spesso sanguinosi che sconvolgono la nostra psiche,
eppure ci piacciono. Delle 2 l'una: o sono sadomaso o porci?


Toti, Deldebbio,
Feltri, Verdini
Perfetta immagine dell’intellettuale
grado zero, che scrive bene, pensa male e agisce peggio. Come Verdini, ex Coordinatore di Forza Italia, ora sostituito dal chiwawa Giovanni Toti sul campo come portavoce di Forza Italia e dal lupo Paolo Deldebbio che di simile col signor Bobbio ha solo la rima e neanche baciata, bensì, forzata. L’azione è intitolata “Contro la televisione in senso lato”. Forse perché in senso stretto, quando lo invitavano in trasmissione rivoltanti (da Bonolis a Funari), la Tv andava benissimo, rendendola un pò più accettabile. E' vero che per molti i programmi televisivi sono come gomma da masticare per gli occhi, ma questo non permette di giocare con i ventri dei teleutenti.
La grande bellezza di Bruno Vespa, re degli intellettuali stitici e potenti
A tutta Fuffa
La schizofrenia  catodica è bipartisan. Da un lato la sinistra ha espanso il suo controllo sulla televisione pubblica non disdegnando con i suoi politici incursioni nei format di tendenza della Tv commerciale. Prima il talk di Costanzo, poi gli show di Maria De Filippi. Dall'altro, la destra non ha lasciato alcun segno di rilievo anche quando era nei posti di potere della Tv di Stato, troppo presa da vicende giudiziarie e conti sospesi nel nulla o nei paradisi finanziari, alla faccia del fisco italiano e a tutti i contribuenti che sono costretti a pagare fino all'ultimo centesimo per la busta paga dove non sfugge nulla all'erario e ai conti di EquiItalia, il Moloch del terzo Millennio, un'organizzazione statale che domanda, anzi esige sacrifici assai costosi e li vuole tutti fino alla ultima goccia di rosso antico. Ecco perché ci siamo così incattiviti, oltre alle multe triplicate perché non pagate. E allora' E' colpa mia se non ho pagato una multa? No, direi.
Facendo
un bilancio
del proprio ventennio, non ha prodotto nulla di memorabile, nonostante potenziali protagonisti come Pierangelo Buttafuoco, conosciuto meglio come “A Tutta Fuffa!”, affidandosi piuttosto a vanitosi mitomani come Vittorio Sgarbi, che ha colossalmente fallito provando a imitare la liturgia televisiva del cooperativa Fazio&Saviano.
L'oggetto ironico
          E attenzione,
“Vieni via con me” è stata la consacrazione della televisione come la laica messa cantata. Non più polifonica o cacofonica compresenza di voci, come il talk show, ridotto nelle sue forme più efficaci a un minimalista face fo face, o moduli vari d'umanità da reality, come carne da macello. Il trionfo di Fazio&Saviano su Rai3, tra i numerosi effetti, ha sgombrato il campo da due falsi miti culturali della sinistra che, dovendo passare dall'egemonia di ieri all'agonia culturale di oggi, trova alibi su alibi: la TV è la causa di tutti i mali (falso), gli intellettuali non hanno voce (falso).

 Il pifferaio
Il Pifferaio di Hamelin, intellettuale ipnotista
 intell ettualoide
Lo chiamerei rimedio per superare felicemente i guasti causati dal lato peggiore delle nostre eredità sociali e religiosePer chi suonano il piffero gli intellettuali del piffero? Per se stessi, per avere un posto (visivo) nella teatrino sociale italiota. Dall’avanspettacolo politico a quello finanziario non c’è segna di resa, lo spettacolo è come sempre assicurato. Offrono i loro servigi al mercato mediatico perché partiti e altre vecchie istituzioni non garantiscono più il ruolo e l’ingaggio di prima. Nell’ultimo ventennio in troppi hanno commesso la truffa di travestire da militanza il proprio tornaconto personale.


Ultimamente  c’è stata un'esplosione di dimensioni gargantuesche di blog dediti ai ricettacoli su come cucinare la Bagna càuda piemontese o i rotolini di pesce alla Viennese. Un vero impegno da parte di molti che dedicano al culto delle libagioni culinarie, che quasi commuove per la tristezza e la desolante mestizia. Sono oggetti di culto per internauti che coltivano l’esperienza mediatica senza saperlo e se qualcuno glielo dice, loro ringraziano a prescindere, senza averci capito nulla, come chi si osserva intorno quando una bolla d'aria fluttua dallo stomaco all'aria aperta.
Giocano, non disturbateli
On line

ai commenti e grafici del Template e sulla base di essi scrivere, postare, allusioni anodino, ispezioni assidue al contatore, numero visitatori ieri, oggi e domani. L’esserci in prima linea, ostentare anche questioni da transgender appassionato, come quella vecchia pubblicità che diceva: “Che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”. La quantità a scapito della qualità, niente di nuovo come nulla di anziano, tutto vecchio come Fabrizio Frizzi o Gigi Marzullo, due menti esplosive di questo vuoto pressurizzato da Millennio imploso. Uf. Anzi, Grunf!
        Va da se che
non sapendo cosa scrivere, non si veda l'ora di scriverlo. Il regno della libertà, la blogosfera somiglia sempre più ad una specie di casa dello studente globale e abbacinante che incarcera in una vita forzosamente pubblica per paura della realtà, più forte il discorso per quanto riguarda i Social Network. La prima bambina con cui ho avuto un rapporto sessuale, Barbara, gliel'ho chiesto a 14 anni, poco più. Ieri, mio nipote, (23 anni) mi ha detto che la sua prima volta gliel'ha chiesto lui, ma con un sms supportata da una mail. Mancava l'allegato, poi s'è rimediato, m'ha sussurrato.




















Ci salvi chi può

C’è chi ha goduto di posizioni di rendita grazie a opposti finti estremismi, facendo affari col nemico e chi ha speculato, mettendo “in pegno” non una qualche autorevolezza ma l’impegno stesso. Risultato? È ormai cronico quel bipolarismo ingessato che da sistema elettorale è diventato disturbo psichico. La sinistra, affetta dalla sindrome dei migliori perché loro sono gagà, non si capisce più cosa sia.
La destra, zoccola, ascolta
Pret-a-porter
Formigoni in una delle sue abominazioni
Gli istinti peggiori degli italiani partono dal basso ventre per giungere ad un gran mal di pancia. Il puzzo è al naso, il tanfo è cosa già metabolizzata per circolare nelle nostre vene ed espellerle con altro tipo di tanfo! Ah, la panza! Il centro oscilla secondo convenienza, la coscienza è sempre postuma per loro e l'odore ormai ha invaso parecchie persone sull'ordine di milioni. Loro invece, i grillini, hanno paura di sporcarsi le mani dando alla brava Buldrini ciò che loro sono, spesso semplici incapaci. Così i cattolici fanno i libertini alla Formigoni e il moralismo, è l’arma di
Bello, Eh? Averne uno per ogni famiglia, come un pupazzo o un peluche. Ma poi, lo vedete? E' stato appurato che l'imprevedibile scrittore austroungarico Kafka, al confronto, era un dilettante in quanto a sorprese. L'Italia del 2009 è molto più avanti del periodo in cui il geniale Franz riempiva fogli. E il Celeste lo dimostra! Ma in che Paese ci troviamo? Siamo in presenza di magistrature che si contraddicono tra loro e contraddicono se stesse davanti a gente che ha per amico Pierangelo Daccò, un faccendiere condannato per il crac del San Raffaele (e a processo con Formigoni per il caso Maugeri) coinvolte nell'inchiesta milanese. La loro società organizzava eventi mondani in Regione. Ma che gente esiste? Come le divinità, hanno sempre ragione. Ma è ormai sei fritto giacchetta-spacca-retina. Come per tutti quelli che lo amano.

Incontenibile

*Ipse Dixit, Formicon*
A volte sono caduto e cado in qualche eccesso di narcisismo o di personalismo. È così. E allora? C'entra qualcosa il mio personale modo di atteggiarmi, i miei limiti personali, i miei gusti o non gusti, con l'oggetto proprio della valutazione di un buono o cattivo amministratore? Che cosa si deve giudicare: le mie camicie o i miei atti di governo? Le mie giacche o le mie leggi? 
                                                           (Roberto Formigoni, il "politico" illimitato)
Il ventennio        bipolare
Orwelliano


Se le vecchie trombette castrano i figli blaterando di rivoluzione, i giovani senza futuro fanno i tromboni. Per questo il parricidio intellettuale è un diritto naturale, una legittima difesa da praticare azzerando i pregiudizi pregressi e mettendo al servizio di tutti i torti e le ragioni di tutti. Leggendo da adulti le favole che raccontano al pubblico gli intellettuali del piffero, furbi storytellers, cattivi maestri e arlecchini del pensiero, i pifferai di Hamelin, i maiali di Orwell, i grilli parlanti.
Boris, costo zero, alta qualità
   Riguarda i disturbi?
cognitivi derivati dal ventennio bipolare, quali il patriottismo merdaiolo, la demenza storiografica, la satiriasi giornalistica, la cleptomania, la cassandropausa. Legati al perché, al come (auro-fiction, dietrologie, appelli) e con che mezzi, e con l’aiuto di chi, agiscono (gruppi editoriali, movimenti e partiti, magistratura). Infine, si racconta anche quanto prendono: c’è un tariffario di massima, in euro, delle principali prestazioni. Cosa fare? Come riconoscere gli intellettuali del piffero per non farsi fregare? Bisogna Grattarsi!
Il nuovo prototipo della mondanità milanese: Jep Gambardella



Uomo senza limiti, borioso, arrogante, finto povero, finto vergine, finto credente, tutto finto! E allora succede che il mio carissimo amico Peter Gomez, direttore del Fatto, e che saluto (mi legge in quanto è dagli anni '90 che ci conosciamo alle inchieste svolte insieme sulla Costa Romagnola d'estate, in particolar modo la movida riccionese e riminese per l'Espresso) e Roberto Formigoni, sono ospiti di Gianluigi Paragone a La gabbia. Il Direttore del Fatto dice in faccia all’ex presidente della Regione Lombardia: "Non sei autorizzato a rubare". La reazione è immediata oltre chè smanata. E la lite in diretta tv è furibonda, come sempre, con Formigon il Celeste (ma che minchiate fanno nel movimento politico di Cammina e Lavora?)
Ecco con che scarpe gira Formigoni

Io sono un ragazzo educato

(A volte mi chiedo: ma c'è tutto?)
Formicola, ragazzo, in occasione dell'avviso di garanzia per inquinamento, esplose dicendo come un matto: "Eccolo! Eccolo il tanto desiderato, agognato, scongiurato avviso di garanzia al presidente Formigoni è arrivato. Consegnato stamattina in base a presunte violazioni dell'articolo 674. Io queste cose non le ho mai fatte, sono un ragazzo educato". Come parla quest'uomo? Ma chi vuole ancora prendere per il culo 'sto politico del De Profundis? Italia Vigliacca! Penisola e propaggine geografica dell'Europa, come la penisola turca lo è dell'Asia dell'Europa Minore, dove l'unica trasgressione possibile, nel nostro Paese, è l'obbedienza alle regole e come diceva Calvino: "Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti". Fra 30 anni l'Italia sarà non come l'avranno fatta i governi, ma come l'avrà fatta la televisione.
mmhhh..., non saprei