martedì 7 gennaio 2014

3P, Pier Paolo Pasolini
















PIER PAOLO PASOLINI,

"SUPPLICA A MIA MADRE"

È difficile, dire con parole di figlio,
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.
Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.


prima d’ogni altro amore

Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere: è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia
Susanna Colussi, era originaria di Casarsa, nel Friuli. La sua famiglia era di antica origine contadina. Il sentimento filiale di Pasolini per sua madre è "il tutto".


Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.
E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame d’amore, dell’amore di corpi senza anima.
Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù
ti
ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.
Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.
Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…


3P,     ppp

"Per sua madre si sarebbe buttato nelle gogne" disse di lui Enzo Siciliano, uno che non cercava certo i riflettori mediatici. Pasolini ha vissuto tutto con grande intensità. In uno scritto a macchina, trovato postumo fra le sue carte, PPP, le 3P in alto di questo blog, indicano l'autore di "petrolio" che Pasolini intanto, una 60ina di anni fa scriveva queste parole di rara bellezza che pubblico in quello che possiamo definire la sua tana, anche se solo la parola l'avrebbe steso a terra per poi rialzarsi e darmi un cazzotto nel naso e un calcio nella pancia. E avrebbe avuto ragione lui.

*Il Corsaro*

Ogni volta che mi chiedono di raccontare qualcosa su mia madre,
di ricordare qualcosa di lei, è sempre la stessa immagine che mi viene in mente.
Siamo a Sacile, nella primavera del 1929 o del 1931, rata mamma
e io camminiamo per il sentiero di un prato abbastanza fuori dal paese
Siamo soli, completamente soli.
Intorno a noi ci sono i cespugli appena ingemmati, ma con l’aspetto
ancora invernale. Anche gli alberi sono nudi, e, attraverso
le distese dei tronchi neri, si intravedono in fondo le montagne
azzurre. Ma le primule sono già nate. Le prode dei fossi ne sono
piene. Ciò mi dà una gioia infinita che anche adesso, mentre ne parlo,
mi soffoca. Stringo forte il braccio di mia madre (cammino infatti
a braccetto con lei) e affondo la guancia nella povera pelliccia
che essa indossa. In quella pelliccia sento il profumo della
primavera, un miscuglio di gelo e di tepore, di fango odoroso e di
fiori ancora inodori, di casa e di campagna.

Questo odore della povera pelliccia di mia madre è l’odore della mia vita”

La presenza di

un vuoto feroce

La assoluta trasversalità di Pasolini qui con Ezra Pound
La madre nel ruolo di Maria

Nel 1950 Pasolini e sua madre si trasferirono a Roma. Per lui fu durissimo trovare lavoro, la madre iniziò a fare la domestica. Pasolini chiese aiuto anche al poeta Giorgio Caproni con cui, fino a quel momento aveva avuto solo legami epistolari. Provava a farsi conoscere inviando i suoi scritti e le sue poesie a riviste, giornali e concorsi letterari. Arrivò secondo, tra l’altro, a un concorso di poesia dialettale, nella cui giuria era presente Eduardo De Filippo. Le amicizie pian piano si allargarono e arrivò anche lo stipendio fisso: ventisettemila lire al mese, per l’insegnamento presso un istituto privato di Ciampino dove, fra i suoi alunni, era anche Vincenzo Cerami. Pasolini potè cambiare casa e fu in grado di mantenere anche la mamma che, infatti, smise di andare a servizio. In seguito arrivò il successo letterario, il cinema. Quando girò nel 1964 Il Vangelo secondo Matteo, fece interpretare a sua madre, il ruolo di Maria. Un assioma stupendo dal quale mi astengo dall'aggettivazione banale e minuscola.
Susanna Colussi, madre di Pasolini, mentre recita Maria


Maria di Nazareth, madre unica
Questa scelta fu un gesto dichiarativo d’amore per lei, ma segna anche l’esplicarsi di un cristianesimo arcaico, quasi inattingibile dalla ragione. Interpretare la figura di Maria di Nazareth come madre unica, identificabile soltanto nella propria madre.
Enzo Siciliano
 
Ma non       basta!
"Io so" che Pier Paolo Pasolini è stato ucciso dallo stato italiano, lo dico pur sapendo della ben nota informazione, perché di questi episodi ne sono avvenuti altri, con sfumature diverse, con lo stesso sangue, sempre uguale, con le stesse manganellate, e gli stessi occhi, gli stessi manganelli. La Polizia, i Carabinieri, certe forze dell'ordine speciali per alcuni lavori sporchi, abusano eccome del loro potere, fino ad uccidere un innocente. E non posso pensare a gente che per conto dello Stato s'organizza per uccidere persone a loro fastidiose, allergiche, perché "non ci sono poteri buoni. Allora, lo vogliamo dire che quella notte c'era il signor De Tormentis (un nome, un destino) capo della spedizione in collegamento con i Servizi segreti deviati, in contatto con quel che era la banda della Magliana, oggi in pensione sotto anonimato?